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La shadow economy inquina il mercato.

  • 01 Gennaio 2015
Stesso mercato stesse regole.
È questo il punto di vista di Federalberghi. Non ci spaventa un mercato più competitivo, ma chiediamo che tutti siano tenuti a offrire le medesime garanzie, ai turisti, ai lavoratori, alla collettività.
 
È tempo, infatti, che venga acceso un faro sulla miriade di esercizi ricettivi e della ristorazione – abusivi e semi-abusivi – che continua a inquinare il mercato con un’offerta parallela, sfuggendo a qualunque regola, a partire da quelle basilari in materia di fisco, previdenza, lavoro, igiene e sicurezza. L’autorizzazione ad accogliere turisti in contesti atipici (case private, aziende agricole, famiglie di pescatori, ecc.), ricordiamo, era in origine motivata con l’esigenza di integrare il reddito di soggetti economicamente deboli, che dovrebbero poter svolgere le relative attività in via occasionale e comunque accessoria rispetto all’attività principale.
 
Grazie alla sostanziale assenza di controlli, tuttavia, il fenomeno è proliferato in modo indiscriminato, allontanandosi dall’originario principio ispiratore e dando luogo a fenomeni di concorrenza sleale, che danneggiano tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza.
 
In Italia, gli esercizi ricettivi regolari ospitano ogni anno circa 103 milioni di turisti, tra italiani e stranieri, per 360 milioni di pernottamenti, e danno lavoro a più di 230mila lavoratori. Non esistono cifre ufficiali che censiscano i flussi in strutture abusive e semiabusive, ma possiamo stimare che il fenomeno valga almeno 100 milioni di pernottamenti all’anno e bruci la possibilità di creare 70mila nuovi posti di lavoro per i nostri giovani. Per questo motivo, insieme ai sindacati dei lavoratori, Federalberghi ha ufficialmente richiesto che tali attività siano soggette a un efficace sistema di controlli.
 
Le preoccupazioni espresse da Federalberghi sono peraltro condivise in tutto il mondo. Da Berlino a Parigi, da Barcellona a New York, si moltiplicano le iniziative per contrastare il dilagare dell’abusivismo. Il contrasto alla shadow economy costituisce quindi la nuova frontiera da presidiare per la quale chiediamo al Governo di dar seguito con urgenza agli ordini del giorno accolti in Senato nel luglio scorso, con i quali il Parlamento ha affermato la necessità di assicurare regole certe e controlli effettivi per la gestione della ricettività parallela.
 
1 gennaio 2015
 
Spokeswoman 
Barbara Bonura
Mob. +393387406453
Ph +390642034632
 


La shadow economy (261 kB)