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La pressione fiscale è folle

  • 23 Gennaio 2015
Le imprese turistiche italiane sono costrette a navigare a vista. La flessione dei lavoratori si è attestata a un -1,7%, frutto di un -3,2% di lavoratori a tempo indeterminato e un -0,2% di quelli a tempo determinato. Questo conferma come le nostre imprese siano costrette a navigare a vista, private della possibilità di programmare gli investimenti. Inevitabilmente questo blocco si ripercuote anche sulla consistenza degli organici.
 
Il peso opprimente della pressione fiscale si accanisce sulle imprese in perdita, le quali sono costrette a indebitarsi per pagare le tasse e i contributi. È la follia di un sistema che, anziché incentivare l'arrivo e la permanenza dei turisti, che portano ricchezza al Paese, li scoraggia con l'applicazione di gabelle, invogliandoli a dirigersi verso altre destinazioni concorrenti, che non applicano questa tassa o la mantengono a un livello molto più basso. 
 
Expo deve rappresentare l'occasione del riscatto per il Paese-Italia, che si deve presentare coeso all'appuntamento dell'esposizione universale.


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